Dal 2007, sotto la direzione dell’allora Direttore Don Alberto Giardina e con la consulenza scientifica della Prof.ssa Stefania La Via, attuale Vicedirettrice, è cominciato il progetto di riordino scientifico del complesso documentario che prosegue oggi con la direzione di Mons. Liborio Palmeri.
Prima di allora la documentazione aveva subito vari rimaneggiamenti e rimescolamenti e non esisteva un inventario dettagliato né una ricostruzione della struttura in cui essa si articolava.
Il lavoro è stato affidato ad un’equipe di archivisti specializzati con esperienze pregresse nel settore. Tre di essi sono gli attuali archivisti professionisti che continuano a prestare in Diocesi il proprio servizio altamente qualificato.
Il riordino è stato portato avanti secondo un metodo scientifico rispettoso della sedimentazione nel tempo della documentazione, volto a ricostruire l’articolazione della stessa nei fondi e nelle serie che la compongono. I lavori sono tuttora in corso, data la mole di materiale conservato e le nuove acquisizioni di fondi aggregati. Ogni anno viene aumentata la percentuale di documenti fruibili all’utenza grazie alla redazione di capillari strumenti di corredo e il riversaggio dei dati su CEIAr, software per il riordino e la descrizione degli archivi ecclesiastici, che rende possibile la consultazione on line della documentazione man mano riordinata tramite il portale BeWeB. L’Archivio Diocesano ha nel portale dei Beni Culturali Ecclesiastici una propria pagina anagrafica con indicazione dell’articolazione del patrimonio documentario e dei suoi estremi cronologici.
Ci si è occupati, come prima cosa, dell’archivio corrente, fermamente convinti che il futuro della memoria risieda già nella sua corretta articolazione nel presente. L’archivio corrente degli uffici della Curia è stato pertanto dotato di un valido titolario, di cui peraltro era assolutamente sprovvisto, in modo che un domani gli atti che verranno versati nell’archivio storico siano già dotati del corretto ordinamento.
L’Archivio Diocesano di Trapani partecipa, su richiesta della CEI, al progetto “Ecumene”, promosso con l’obiettivo di rendere fruibili le conoscenze sul patrimonio storico-artistico, archivistico, architettonico e bibliografico appartenente alla Chiesa cattolica.
Tutti gli interventi messi in atto vanno proprio nel senso di una progressiva apertura al territorio e quindi, in definitiva, di una “conservazione attiva” non solo ai fini della tutela della memoria ma anche e soprattutto della sua valorizzazione.