Custodire e valorizzare la memoria, fare da ponte tra le generazioni, ricostruire legami interrotti dall’emigrazione, favorire lo studio e la ricerca.
L’Archivio Storico Diocesano di Trapani si racconta, racconta la passione con cui ogni giorno gli archivisti svolgono il proprio delicato e prezioso lavoro
al servizio del futuro della memoria della Diocesi e del territorio.


CURIOSITÀ D’ARCHIVIO…
Pianta di un antico caseggiato in contrada S. Lorenzo o della Cortina, anno 1653 e sigillo stampigliato anno 1639 equivalente alla tassa di due grani come mezzo di autenticazione ufficiale di un atto.


DISPACCIO DEL VICERÉ MARCHESE CARACCIOLO, A SUA FIRMA…
Dispaccio del Viceré Marchese caracciolo datato Palermo, 19 luglio 1785 con firma autografa indirizzato al Ciantro della Chiesa Collegiata di San Pietro in Trapani.

DURANTE LA PESTE DEL 1624
Spigolando tra le carte di un antico registro emergono storie che sono state la nostra, che forse possono ancora essere la nostra. E in ogni caso continuano a parlarci di noi…
Nel corso della terribile epidemia di peste che infuriò in città tra giugno e agosto del 1624 si intrecciarono storie di dolore e speranza, storie di piccoli e grandi eroismi, storie di fede viva. Le disposizioni vescovili al clero cittadino in merito alla amministrazione dei Sacramenti in quei giorni difficili, pur tenendo conto delle norme “di distanziamento” e della necessità di non dare occasione per la diffusione del contagio, raccomandano di non trascurare il culto e ricordano un elemento non secondario per il ruolo di chi ha scelto di consacrare la propria vita al Signore.
Cioè che “non vi è cosa più desiderabile[…]che morire per la salute dell’anime” e che anzi “non mancano molti santissimi homini che scrissero questa sorte di morte non differir molto dalla Gloria del Martirio”. Un monito che da queste pagine antiche giunge fino a noi, oggi che tutti siamo chiusi nel piccolo recinto delle nostre paure e dimentichiamo spesso quel coraggio di osare che spinge a lenire il dolore degli altri, ad accarezzare le anime sofferenti, a non dimenticare il senso profondo della nostra humanitas…


UNA VOCE DA LONTANO
Fine dicembre 1657. La famiglia di mastro Giuseppe La Lecata, residente in Trapani, presso la porta dei pescatori, riceve una comunicazione inaspettata. Il genero Ignazio Licardo scrive “sciavo da Costantinopoli” , riuscendo a dare sue notizie dopo molto tempo alla moglie e ai figli disperati. Si trova prigioniero dei Turchi ma, ringraziando Dio, è in buona salute. Chiede di pregare per lui la Madonna di Trapani, abbraccia i suoi genitori, i suoceri, la moglie e i piccoli e spera di morire in grazia di Dio. Purtroppo due suoi amici, due favignanesi, di cui si fa il nome nella lettera, non ce l’hanno fatta, sono morti di febbre in prigione. Poche righe sbiadite ma che trattengono ancora quelle parole altrimenti perdute per sempre. Tra le pieghe della storia riemergono volti, emozioni, vicende di dolore e di speranza che la risacca del tempo riporta, inaspettatamente, a riva. La meraviglia degli archivi, preziosi depositi di memorie…


ORATORIO DELLA VIA CRUCIS
Rarissima immagine dell’oratorio della Confraternita della Via Crucis esistente nei locali del convento di Santa Maria di Gesù. Fondato nel 1743 venne parzialmente distrutto dai bombardamenti e quanto ne rimaneva venne ceduto alla Camera di Commercio. Nei documenti che se ne conservano è definito “gioiello di arte e devozione”. Visione d’insieme e dettaglio del gruppo scultoreo sovrastante l’altare. I locali erano di proprietà della stessa Congrega, pertanto, quando l’ex convento fu ceduto nel 1869, a seguito della soppressione degli Ordini religiosi, alla Provincia e per essa alla Camera di Commercio, nella consegna furono esclusi.

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FONDO DI MONS. FRANCESCO RICCERI
Con il ricondizionamento e la redazione dell’accurato inventario del fondo di Mons. Francesco Ricceri, che comprende un vasto archivio fotografico e la sua ricca corrispondenza che ci restituisce il ritratto di un grande vescovo che ha fatto del suo motto “Super omnia Charitas” la luce che ha guidato i suoi anni di episcopato, si completa il lungo e accurato lavoro di riordino e inventariazione portato avanti dal personale del nostro archivio grazie ai contributi provenienti dai fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica. Vengono così restituiti alla fruizione degli studiosi e di tutti i cittadini trapanesi i preziosi fondi documentari dei Vescovi di Trapani facenti parte del patrimonio storico custodito dall’Archivio Diocesano , da Mons. Marolda, primo Vescovo nel lontano 1844, a Mons. Ricceri, Vescovo di Trapani dal 1961 al 1978.
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VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Grazie al prezioso contributo della CEI con i fondi 8×1000 destinati ai beni culturali ecclesiastici è stato possibile portare avanti il riordino di un prezioso patrimonio di memorie che appartiene a tutti i trapanesi, vicini e lontani. Dalle carte, fruibili agli studiosi attraverso la redazione di capillari strumenti di corredo quali inventari e indici analitici, emergono storie di grande attualità. Voci del passato che ancora gridano la loro rabbia per ciò che hanno subito. Spesso voci di donne messe a tacere dalla storia, relegate ai margini, come nel caso di alcuni straordinari documenti custoditi nella serie Monasteri. Nel primo Girolama Ciambra chiede alla Gran Corte Vescovile l’emissione di lettere citatorie contro il marito Vincenzo Greco per “introduzione alla causa di divorzio”. Al presente la donna si trova rifugiata nel Conservatorio di Santa Maria Maddalena per sfuggire le “notorie inhumanita et dissolutezze” del coniuge e non volendosi più assoggettare “alla tirannide e alle sevizie” e sopportarne ” i pubblici adulterii”. Negli altri due documenti la storia di due monacazioni forzate e di due giovani donne che cercano disperatamente di riprendere la propria libertà. Geronima Tipa e Celestina Verrini, monache del monastero di Santa Chiara, costrette a prendere i voti dietro minacce e percosse dai rispettivi genitori e fratelli. Oggi il prezioso lavoro degli archivisti restituisce loro una voce e una storia.

MINI DOCUMENTARI D’ARCHIVIO
I prestampati di atti parrocchiali e la diffusione della stampa a Trapani
Oltre la costa. Il Viaggio per mare e i suoi pericoli nelle testimonianze d’archivio
Un omicidio a Trapani
Matrimoni e impedimenti tra XVI e XVIII secolo