2021 – PERCORSI FEMMINILI DEL SACRO
Il MAB Trapani, Museo San Rocco, Biblioteca e Archivio diocesani, ha dato vita nel 2021 ad un nuovo progetto integrato intitolato “Percorsi femminili del sacro”, finalizzato a restituire alla comunità cristiana il senso della propria storia comune.
Trapani, lembo di terra proteso tra due mari e attraversato dalla storia, ha sviluppato il suo tessuto urbano in stratificazioni successive. Ci immergeremo, in occasione di questo percorso, nell’intrico di vie della città portuale di un tempo, attraversando luoghi che in gran parte oggi non esistono più e che solo la memoria delle carte ci tramanda. Sarà l’occasione per riscoprire la storia di chiese e monasteri dedicati a grandi figure femminili della cristianità, il cui culto era molto sentito in città: Santa Barbara, Santa Margherita, Santa Lucia, Santa Elisabetta, Santa Chiara, Santa Maria Maddalena.
La loro santità ha attraversato i secoli e ancora oggi può essere fonte di ispirazione: è nata dall’amore e si è fatta notizia della Resurrezione. Donne icone che hanno avuto e, per molti aspetti, hanno ancora, un ruolo importante nell’immaginario popolare. Il progetto si è articolato in una mostra documentaria allestita presso l’Archivio storico diocesano e in un percorso virtuale fruibile tramite PC o smartphone da un link alla piattaforma Artsteps.

VISITA LA MOSTRA VIRTUALE

L’ambiente virtuale, suddiviso in varie sezioni, ciascuna dedicata ad una delle Sante, consente di spaziare dalla storia delle singole chiese e monasteri, ai documenti ad essi relativi, e all’iconografia i cui attributi sono descritti in modo dettagliato in appositi pannelli, alle opere d’arte ad essa ispirate, alcune delle quali appartenute ai monasteri soppressi e oggi non più esistenti.

GUARDA LA PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA SU YOUTUBE

E’ stato realizzato anche un breve ma interessante percorso dedicato a Santa Barbara, una martire di carta, relativo all’iconografia libraria della Santa nelle miniature, incisioni e acqueforti degli antichi testi manoscritti e a stampa che ne raccontano la vita e la passione. La tecnologia impiegata consente di spostarsi liberamente all’interno del percorso espositivo e interagire con i documenti e le opere esposte attivandone le didascalie e/o le audio descrizioni con un semplice clic. Presso il Museo San Rocco i visitatori hanno potuto inoltre visionare un documentario sulla storia del culto plurisecolare tributato a Santa Lucia nella nostra città.

GUARDA IL DOCUMENTARIO SU YOUTUBE


2020 – DOMENICA DI CARTA
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Direzione Generale Archivi, ha proposto per la Domenica di carta 2020, appuntamento annuale alla riscoperta del patrimonio archivistico, una tematica di grande attualità sulla quale far convergere le attività di valorizzazione dei fondi documentari dei vari istituti culturali: “Epidemie e antichi rimedi”.
L’Archivio storico diocesano, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Trapani, ha partecipato all’evento con una mostra di documenti incentrata sul sapere medico, sull’assistenza pubblica e sulle epidemie nella provincia di Trapani tra il XVI e il XX secolo.
Sono stati esposti per la prima volta scritture sui tre antichi ospedali cittadini, l’ospedale di Sant’Antonio, quello di San Sebastiano e quello dei Pellegrini e convalescenti, atti relativi alla medicina trapanese (referti, memoriali, deputazione dei proietti e parti cesarei, cattedra di anatomia esistente nel Collegio di Trapani), documenti vari sulle epidemie di colera che infuriarono nell’isola tra il 1831 e il 1912 e sulla spagnola del 1918, registri dei morti di colera per l’anno 1837 delle più antiche parrocchie cittadine, circolari ministeriali e disposizioni vescovili in merito alle precauzioni sanitarie da rispettare in città e all’interno delle chiese.


2019 – L’ADORAZIONE DEI MAGI NELL’ICONOGRAFIA SACRA
L’Archivio Storico Diocesano di Trapani, in collaborazione con il CIRCOLO FILATELICO E NUMISMATICO “NINO RINAUDO” di Trapani e la Cooperativa sociale KOINONIA, ha ospitato dal 13 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 presso la sala studio dell’Archivio in Corso Vittorio Emanuele, 38 la mostra iconografica e filatelica “L’adorazione dei magi nell’iconografia sacra”.
Sono state esposte due prestigiose collezioni private, la prima costituita da santini manufatti dei secoli XVII-XVIII raffiguranti l’adorazione dei Magi molti dei quali realizzati con la preziosa e raffinata tecnica del canivet, piccoli capolavori di straordinaria suggestione. La seconda collezione è davvero particolare in quanto unisce tre ambiti collezionistici: la cartofilia, la filatelia e la marcofilia in un “unicum” con caratteristiche di coerenza di immagine, luogo e tempo. Si tratta di una particolare e rara raccolta di Cartoline Maximum (C.M.) aventi sempre come soggetto l’adorazione dei Magi. Una cartolina maximum è un prodotto filatelico costituito da tre elementi:
LA CARTOLINA: essa deve essere possibilmente di tipo commerciale con dimensioni corrispondenti a quanto indicato nella Convenzione Postale Universale. L’immagine deve presentare la migliore corrispondenza possibile con il soggetto del francobollo.
IL FRANCOBOLLO: deve avere validità postale ed essere apposto esclusivamente sul lato veduta della cartolina.
L’ANNULLO POSTALE: l’illustrazione e il luogo dell’annullo devono rifarsi in modo diretto al soggetto del francobollo e della cartolina. La data dovrebbe essere il più possibile vicina alla data di emissione del francobollo.
Le cartoline esposte riproducono l’adorazione dei Magi raffigurata in prestigiosi dipinti, francobollo e annullo apposti sulle cartoline si rifanno al medesimo soggetto. Menzionati solo da Matteo, i Magi che cercavano Gesù Bambino erano forse componenti di una casta sacra persiana, esperti di astrologia. Dal vangelo di Matteo abbiamo riferimenti ai tre doni: oro, incenso e mirra. Il tre ha una forte valenza simbolica, esso indicherebbe le tre razze umane discendenti dai tre figli di Noè. I Re Magi vengono celebrati il 6 gennaio, la festa viene chiamata “Epifania” ossia manifestazione, si tratta infatti della manifestazione, 13 giorni dopo la nascita, del figlio di Dio agli uomini. Le leggenda narra che i resti dei magi furono recuperati da Sant’Elena e portati a Costantinopoli. Nel 1034 le loro reliquie furono trasportate a Milano in un’arca e deposte nella chiesa di Sant’Eustorgio. Nel 1164 durante l’assedio di Federico Barbarossa, le reliquie vennero trafugate e trasportate a Colonia ove per contenerle venne costruita una splendida basilica, l’attuale Duomo della città. Al suo interno uno spazio venne riservato ad una preziosa urna capolavoro dell’oreficeria gotica, ove furono collocate le sante reliquie dei Re. Solo agli inizi dello scorso secolo, dopo vari infruttuosi tentativi per riaverle avvenuti nei secoli precedenti, i milanesi riuscirono ad ottenere una piccola parte delle preziose reliquie che furono riposte nella chiesa di Sant’Eustorgio dalla quale erano state trafugate secoli prima. L’esposizione è stata arricchita anche dalla collezione filatelica privata “Gesù nelle immaginette devozionali: la Natività”.


2018 – TRAPANI, I LUOGHI, LA MEMORIA
Una mostra di antiche immagini di luoghi della nostra città che oggi non esistono più o sono profondamenti cambiati. Memorie e storie che rivivono grazie alla prestigiosa collezione privata del Dott. Tonino Perrera, gentilmente messa a disposizione del nostro archivio.


2017 – I SANTINI MANUFATTI TRA ARTE E DEVOZIONE
L’Archivio Diocesano ha ospitato nei mesi di maggio e giugno 2017 due prestigiose collezioni private di santini manufatti: “La Passione, morte e Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo” attraverso le rappresentazioni nelle immaginette devozionali delle tappe della Passione a partire dall’ingresso in Gerusalemme, la Domenica delle Palme, e “Il santino manufatto” come vero e proprio oggetto d’arte oltre che come testimonianza di devozione popolare.
Sono stati esposti al pubblico pregiati santini, alcuni dei quali risalenti al XVII secolo, realizzati con la tecnica del canivet, una sorta di ricamo delicatissimo su carta o pergamena eseguito nei monasteri e realizzato con un piccolo coltellino da intaglio detto canif, santini realizzati in pasta d’ostia, immagini prodotte con la tecnica del collage oppure interamente dipinte a mano, con fotografie applicate su supporto in carta lavorato mediante intaglio a mezzopunto, santini in celluloide o polimaterici, immagini reliquia di Terra Santa, impressioni calcografiche e siderografiche, santini cosiddetti “vestiti”. Veri e propri pezzi unici da osservare e ammirare nei preziosi dettagli.


2016 – ICONOGRAFIE DEL SACRO NELLE COLLEZIONI PRIVATE E NELLE CARTE DELL’ARCHIVIO STORICO DIOCESANO
Dal 27 maggio al 4 giugno 2016, in occasione del 172° anniversario della nascita della Diocesi di Trapani, l’Archivio Storico Diocesano in collaborazione con il Circolo Filatelico “Nino Rinaudo” e l’Archivio di Stato di Trapani, nell’ambito del Progetto diocesano Axis per la ricerca, le arti e il dialogo culturale, ha proposto una mostra a tema iconografico che prevedeva le seguenti esposizioni:
– Evoluzione iconografica nei prestampati di atti delle principali chiese della Diocesi di Trapani e documenti attestanti la diffusione della stampa a carattere religioso nei secoli XVII e XVIII ( Archivio Storico Diocesano, Trapani)
– Collezione di pregiate incisioni su rame del ‘700 dei fratelli Klauber dedicate alle Litanie Lauretane, comprendente la serie completa di 56 incisioni, realizzate su lastra di rame nel 1760, di cui la prima forma il frontespizio di un volumetto contenente le 55 litanie recitate (Collezione privata, Palermo)
– Collezione di santini manufatti (incisi e dipinti a mano) realizzati tra il secolo XVII e il secolo XVIII (Collezione privata, Trapani)
– Collezione filatelica dedicata alla Madonna, dalle profezie mariane, ai simboli mariani, ai passi evangelici sulla vita di Maria dalla nascita all’Assunzione (Collezione privata, Trapani)
Parte dell’esposizione è stata successivamente ospitata presso il Museo Regionale Agostino Pepoli nell’ambito della mostra “Carta Sacra”.


2012 – TRAPANI, PERCORSI NELLA MEMORIA
Dopo l’inaugurazione dei nuovi locali avvenuta il 23 dicembre 2011, per la prima volta nella sua ormai lunga storia, l’Archivio Storico Diocesano si è aperto alla città in un’ideale restituzione della memoria.
In occasione della XIV settimana nazionale della cultura, dal 14 al 22 aprile 2012, è stata proposta al pubblico una mostra di documenti dal XV al XIX secolo. Si tratta di carte che illustrano la storia delle famiglie, della società e della fede nella città e nel suo territorio sin dalla fine del XV secolo, ben prima dell’erezione della Diocesi, avvenuta nel 1844. Il complesso documentario custodito presso l’Archivio Storico Diocesano, tuttora poco conosciuto, rappresenta un patrimonio di primaria importanza per la storia religiosa e civile di Trapani e dei Comuni che fanno parte della Diocesi. Un vero e proprio percorso nelle memorie della città e dei suoi abitanti.
Numerosi visitatori si sono alternati nelle varie giornate di apertura, anche molti forestieri che hanno apprezzato i documenti esposti e fruito delle visite guidate effettuate dal personale dell’archivio, le Dott.sse Valeria Bevilacqua e Maria Virgilio, il Dott. Girolamo Peraino, archivisti, e la Dott.ssa Stefania La Via, Vicedirettore. Notevole anche la presenza delle scuole del territorio, ragazzi e insegnanti hanno potuto effettuare un vero e proprio viaggio nella storia collettiva del popolo trapanese, riscoprendo il valore delle proprie radici. Per molti di loro si è trattato del primo contatto con un archivio, luogo prezioso e poco conosciuto, perché manca della visibilità garantita a tutti gli altri beni culturali, ove si custodisce e si preserva la memoria.
I documenti esposti rappresentavano le varie tipologie di atti conservati: bolle di erezione di chiese collegiate, bolla di erezione della Diocesi di Trapani, esempi di dispense e pratiche matrimoniali, primi esempi di atti prestampati con iconografia dei santi titolari delle principali chiese della città, rolli di scritture varie, numerazioni d’anime. E poi molte altre curiosità: testimonianze su relazioni clandestine, sulla presenza della schiavitù a Trapani, su una famiglia di tipografi e calcografi in rame che operò in città alla fine del XVIII secolo. Tra i documenti più interessanti la notizia su un terremoto che aveva colpito la città nel 1783 e di cui si era persa qualunque memoria.